Ho passato le ultime tre settimane a ritagliarmi un po' di tempo prima del lavoro ad approfondire le mie conoscenze sulle chemioterapie che produce la compagnia farmaceutica per cui lavoro. Mi sono quindi messa a leggere una cartella di slide che si trova nella nostra sala training e che nessuno considera mai (sono quasi sicura che qualche collega, vedendomi li' di mattina presto, mi abbia dato della matta). In ogni caso, tutto cio' che ho letto mi ha confortato parecchio, ora vi spiego il perche'. Devo fare prima una premessa, dovete sapere che il cancro, o tumore come preferite chiamarlo, e' una di quelle cose al mondo che mi ha sempre spaventato di piu', non tanto per quello che comporta in se', ma per l'idea di impotenza che mi ha sempre dato pensare che vince quasi sempre lui, e nonostante milioni spesi a studiarlo per sconfiggerlo, continua ad avere la meglio. A questo punto, devo anche aggiungere che mi reputo una persona molto forte mentalmente, davvero poche cose o nulla riescono a spezzarmi, o se ci riescono mi riprendo piuttosto quasi subito, si' perche' stare depressa ed abbattuta non fa parte di me, io vedo sempre la luce in fondo al tunnel, il bicchiere mezzo pieno, gli aspetti positivi anche in situazioni dove di positivo non c'e' nulla! Allora, qualche volta mi e' capitato di immedesimarmi nella situazione in cui mi fosse stata diagnosticata una malattia che avrebbe potuto uccidermi, mi sono chiesta quanto sarei stata forte in quel momento, se avrebbe vinto la rassegnazione o se avrei avuto il coraggio di combattere. Il fatto e' che io amo troppo la vita, e le sto aggrappata piu' che mai, soprattutto ora che mi sta dando cosi' tante soddisfazioni, non ho mai desiderato neanche una volta di farla finita, anche quando le cose si erano fatte troppo difficili. Per me, la vita vale sempre la pena, nonostante il tutto, finche' c'e' vita c'e' speranza. E purtroppo tanti troppo spesso, tendono a dimenticarsene (ma questo e' un altro discorso).
Qualche settimana fa, ho riscoperto il chignon. Ero in una fase delicata, vedi disperata della mia via capillare, nel senso che nulla pareva andare bene per il mio lavoro in laboratorio essendo incappucciata per la maggior parte del tempo! Lasciare liberi i miei naturali non se ne parla, ogniqualvolta che tolgo le cuffie, me li ritrovo super appiattiti e crespi. Fare capigliature troppe voluminose nemmeno, ci impiego tre ore solo ad indossare gli indumenti da lab. Cosi' ho trovato nel chignon la via di mezzo: tenere i miei, placati bene bene con una tonnellata di gel (tranquilli, era un gel molto benefico per loro) e voila' problema risolto! Tra l'altro il chignon non solo mi risparmia tempo alla mattina, in piu' non potendomi truccare, ero ugualmente decentemente bellina! :p
xoxo, Bi.
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